La nostra storia

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La storica confezione da 6 uova XL

Tutto iniziò oltre un secolo fa a Laghi di Cittadella, il paese in cui è nata e cresciuta tutta la famiglia Lago e l’omonima Azienda.

Il primo Lago ad occuparsi di uova fu il nonno di Alfonso, ovvero Antonio Lago, nato nel 1869 qui a Laghi.

La casa dove nacque è visibile tutt’ora e si trova a pochi passi dalla Chiesa: una piccola casetta bianca in cui viveva una grande famiglia: Antonio infatti era uno degli 11 figli di Bernardo Lago.

L’Azienda, quindi, nasce in famiglia per affrontare le difficoltà quotidiane? Stranamente no.

Se tutto ebbe inizio, gran parte del merito fu della sorella di Bernardo, zia Adele, o meglio, del marito di zia Adele. Per aiutare i nipoti Adele li accolse a lavorare nell’azienda del marito, il Sig. Francesco Pan.

Chi erano i Pan?

La famiglia Pan erano importanti commercianti internazionali di conigli, pollame e uova: il laboratorio di trasformazione (vendevano anche pollame già eviscerato e pulito) si trovava a Campagnari.

Se la carne era il bene più pregiato, le uova erano sicuramente quelle che facevano girare tutta l’economia: in quanto esse venivano utilizzate come una preziosa merce di scambio.

I Pan scambiavano la carne dei loro laboratori (o in cambio di denaro chiaramente) con le uova prodotte dai Lagarotti o dai paesi vicini.

Dato che la gallina è un animale abbastanza facile da allevare e estremamente versatile, ogni famiglia ne aveva sempre un paio in casa.

La grande quantità di uova raccolte (e la carne prodotta nei laboratori) dove finiva?

I Pan, appunto, erano degli importanti commercianti: molte strutture pubbliche (scuole, mense e ospedali, tra cui anche l’ex sanatorio di Villa Imperiale a Galliera Veneta) erano tra i più importanti clienti.

Non solo.

Un bravo imprenditore sa che per sviluppare la propria attività deve avere una clientela variegata e molteplici mercati di sbocco: per questo motivo, i prodotti Made in Laghi venivano scambiati nei mercati locali (Cittadella, Bassano, Montebelluna ecc.) ma anche all’interno dell’ex Impero Austro-Ungarico: la famiglia Pan, a bordo di carri trainati da cavalli e aiutati dai bocie Lago, facevano continuamente la spola tra Campagnari e Bolzano, avendo come base di “pit-stop” Primolano.

Questa attività era talmente florida che le uova raccolte dai Pan giungevano fino alle tavole milanesi.

L’occasione per il definitivo “salto di qualità” si presentò con un importante ordine proveniente dal Regno Unito: infatti per le festività pasquali l’Azienda Pan ricevette un ordine così sostanzioso di polli e tacchini (vivi) da oltremanica tanto da organizzare una spedizione navale dal Porto di Genova.

Tutto bene fino a questo punto… non credete?

Purtroppo i Pan dovettero fare i conti con un nemico spietato: la concorrenza! I concorrenti dei Pan riuscirono infatti a ritardare la partenza della nave, tenendola bloccata in porto per un paio di giorni.

Risultato? Ordine annullato e gran parte del carico da buttare.

Questa vicenda fu un disastro: i Pan dovettero pagare numerose sanzioni, fronteggiare la perdita di un ordine così sostanzioso ma soprattutto risollevare il morale.

In poco tempo, fortunatamente, i vari debiti furono completamente saldati, l’attività ritornò più o meno alla normalità però… Però il colpo lasciò un solco indelebile nell’animo.

I 3 fratelli Pan, i proprietari dell’attività e cugini di Antonio, decisero di lasciare tutto: 2 di loro si trasferirono a Monaco di Baviera mentre l’altro aprì una birreria nel vicentino.

Abbandonare un’attività così ben avviata era però un peccato: per questo motivo chiesero al giovane ma intraprendente cugino se voleva prendere lui in gestione l’attività; il giovane Antonio colse al volo questa opportunità.

E da qui, a fine ‘800, tutto ebbe inizio (tra il 1890 e il 1895) …

All’inizio, quindi, Antonio continua l’attività dei cugini senza alcuna variazione significativa: i clienti più importanti continuavano ad essere mense, ospedali e scuole.

Insieme ad Antonio lavorava anche il fratello Angelo e per l’attività si avvalevano della preziosa collaborazione delle donne di Laghi assunte per lavorare le carni.

Il tempo passa per tutti e ormai Antonio è diventato Papà: nel 1900 nasce Maria (Ina), nel 1902 nasce Bernardo, nel 1904 nasce Valentina e infine nel 1908 nasce Angelo Antonio (Nano).

Inoltre, tra il 1908 e il 1909, pochi mesi dopo la nascita di Angelo Antonio, la famiglia si trasferisce nella nuova casa di Laghi, quella ancora oggi visibile vicino al campo di calcio.

Come era prevedibile, dopo qualche anno i baldi Bernardo e Angelo Antonio iniziano ad aiutare il loro papà nell’attività di famiglia, anche se… pur essendo fratelli Bernardo e Antonio erano assai diversi per i piani relativi all’attività di famiglia ma soprattutto di carattere.

Bernardo era un ragazzo tranquillo e molto legato alla famiglia e all’Azienda mentre Antonio era un vero e proprio vulcano: intraprendente, ribelle, orgoglioso, pieno di idee e lungimirante.

Fin da subito i due si specializzarono nei due “rami” aziendali: Bernardo si era focalizzato soprattutto sul commercio del pollame (vivo o lavorato), mentre Antonio si era concentrato sul commercio delle uova, cercando di espandere il raggio d’azione di tale attività (arrivando a servire mercati abbastanza lontani come Montebelluna e Onè di Fonte).

Nel corso degli anni, l’attività rimane abbastanza stabile nonostante la guerra.

Tuttavia la grave crisi ’29 si fece sentire anche a Laghi: i debiti e le difficoltà costrinsero il giovane Antonio a trasferirsi a Bolzano dai cugini Giuseppe e Alberto.

Vi ricordate degli 11 figli di Bernardo? Beh non tutti accettarono l’offerta della Zia Adele; uno di loro, infatti si trasferì a Bolzano e nel corso degli anni avviò anch’egli una piccola attività commerciale: con il suo banchetto vendeva frutta e verdura in Piazza delle Erbe della città altoatesina.

Come successo qui a Laghi, con il passare del tempo subentrano i figli e tra gli anni ’20 e ’30 l’attività è gestita appunto dai cugini di Antonio.

Fino al 1932, quindi, Antonio lavora come fruttivendolo, racimolando in questo modo la somma necessaria per saldare tutti i debiti; non solo, ma allo stesso tempo l’intraprendete Antonio cerca nuovi potenziali clienti a cui vendere le uova fresche e il pollame made in Laghi: con un po’ di pazienza le ricerche produssero ottimi risultati, tanto che il papà e il fratello di Nano una volta alla settimana dovevano organizzare una spedizione per soddisfare le richiesti dei nuovi clienti.

Tra il 1934 e il 1935, Antonio ritorna in pianta stabile a Laghi: nel 1935 avendo ristabilito la situazione economica della famiglia sposa la sua amata Maria, figlia dell’ex sindaco di Tezze Sul Brenta Basilio Parolin.

Una giovane Maria Parolin

Una giovane Maria Parolin

Ristabilita la normalità lavorativa e familiare, Bernardo e Antonio, dato che avevano idee imprenditoriali diverse, decidono di separare di comune accordo la società in maniera definitiva: Bernardo si concentra sul commercio del pollame, mentre Antonio si può dedicare completamente al commercio delle uova.

Anche se sono avvenuti alcuni cambiamenti e si è abbandonato il cavallo con il calesse in favore del camion, il mercato continua ad essere il centro nevralgico dove scambiare le uova: a partire dagli anni ’30 fino agli anni ’60, ogni giovedì Antonio si recava al mercato generale di Padova e le uova Made in Laghi arrivavano addirittura fino alle tavole milanesi.

Ma credete che la Famiglia Lago si fermi sia solo uova?

Infatti, nel 1937 Maria (la moglie di Nano) apre a Laghi la sua bottega del Casoin, ovvero il pizzicagnolo di paese. Grazie alla grande passione per questo lavoro, la signora Maria divenne una vera e propria istituzione in paese, una signora intelligente, saggia e gentile pronta ad aiutare e a dare consigli alle persone che si trovavano di fronte i problemi della vita quotidiana: per oltre mezzo secolo (il piccolo negozio chiude i battenti negli anni ’90) il Casoin della Signora Maria fu un chiaro centro nevralgico della zona.

Purtroppo, l’equilibrio creatosi viene momentaneamente spezzato. La Seconda Guerra Mondiale, come sappiamo, sconvolse tutto il mondo e i suoi effetti si sentirono anche qui; come molte persone dell’epoca, Antonio vide la morte in faccia. Infatti, mentre era a Padova per scambiare le uova al mercato, venne coinvolto nel bombardamento che devastò la stazione, un’azione talmente brutale che il sinistro rumore delle bombe riecheggiò fino a Laghi.

Ritornata la pace, la situazione era drammatica: povertà, mancanza di lavoro e infrastrutture erano i problemi più gravi da risolvere quanto prima.

Le strade devastate e i campi distrutti avevano messo in ginocchio non solo l’attività, ma l’Italia intera: data la scarsa disponibilità, per molti anni la maggior parte delle uova che venivano commerciate in Italia provenivano dall’estero, in particolare dal neonato stato di Israele e dall’America Latina (soprattutto dall’Argentina).

La famiglia Lago negli anni '50.

La famiglia Lago negli anni ’50.

Ma in questa difficile situazione, Antonio vide un’opportunità: dato che non c’erano uova da raccogliere e successivamente da commerciare, perché oltre ad essere semplici commercianti non iniziare anche a produrle?

Grazie quindi alla mancanza di prodotto e anche alle prime norme che regolavano la filiera delle uova (per garantire la qualità e la sicurezza delle uova si inizia a mettere paletti per quanto riguarda la produzione casalinga) negli anni ’60 il giovane Alfonso, con l’aiuto del papà Antonio e dei dei suoi fratelli, costruì vicino alla loro casa di Laghi il primo allevamento di galline per la produzione di uova: grazie a questa idea, l’allevamento della famiglia Lago fu uno dei primi della zona.

Capannone

Il primo capannone!

Si inizia quindi con circa 3500 galline destinate alla produzione di uova, senza contare quelle destinate alla riproduzione.

Da questo momento, per stare a passo con le normative sempre più specifiche e sfruttando le innovazioni tecnologiche, l’Azienda vedrà molti cambiamenti.

La terza generazione della Famiglia Lago non solo alleva le galline (sia per la riproduzione sia per le uova) ma espande ulteriormente il proprio commercio.

Anzi, grazie ai cambiamenti portati dal Boom Economico degli anni ’50 e ’60, il commercio delle uova si trasforma: la gente abbandonava i campi per entrare nelle fabbriche, quindi la maggior parte di quelli che prima della guerra erano i fornitori delle uova, ora sono divenuti clienti!

Anche se da molti anni l’attività era focalizzata in Veneto, frequentemente considerevoli quantità di uova Lago venivano scambiati a Napoli e a Bari.

L’attività procede spedita, il giovane Alfonso e i suoi fratelli sono come il papà pieni di energia e di idee; per potenziare ulteriormente l’attività viene aperto negli anni ’70 il primo capannone in Via Pani, per avere maggior spazio per l’attività: nasce Uova Lago 4.0.

Un giovane Alfonso Lago... in versione Elvis!

Un giovane Alfonso Lago… in versione Elvis!

Ma ritorniamo alle galline: visti i problemi sanitari che si verificavano quando le galline allevate in azienda venivano unite alle galline acquistate da allevamenti esterni, lo stress causato dallo spostamento e dalla nuove coinquiline causavano malattie e per due settimane la produzione di uova scarseggiava. L’Azienda si è poi specializzata solo nella produzione di uova.

Lavoro, dedizione e passione portano ad ottimi risultati e le Uova Lago soddisfano il palato di un numero sempre più alto di clienti!

Data la costante crescita delle dimensioni dell’Azienda e alle norme sempre più ferree, l’Azienda si sposta definitivamente in Via Pani.

Inoltre nel corso degli anni, grazie ai progressi tecnologici e l’intraprendenza di Alfonso e dei figli Alessia e Alberto, si è migliorata la produzione: la lunga “anaconda” permette di trasportare velocemente le uova deposte fino al centro di confezionamento, la macchina confezionatrice permette appunto un confezionamento più rapido e più igienico, ma soprattutto i grandi capannoni permettono di avere un’ampia gamma di uova per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti.

Anche se è passato oltre un secolo, Uova Lago ci mette lo stesso impegno e la passione per questo lavoro ha trasformato. Uova Lago: da una piccola famiglia di commercianti a una grande famiglia di produttori che ogni giorno accudiscono quasi 100 mila galline.